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Elce Magazine

Falò di San Mattia 2025: La Magia della Tradizione Rivive Grazie ai Giovani di Deliceto

2025-03-10 11:42

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Borghi,

Falò di San Mattia 2025: La Magia della Tradizione Rivive Grazie ai Giovani di Deliceto

di Viola Nigro




Avevo già preparato un doppio articolo su Deliceto, focalizzandomi su due temi significativi: l'assemblea dell’Associazione “Borghi Autentici d’Italia”, tenutasi nella nostra Biblioteca “M. Mazzei”, e l’adesione di Deliceto all'Associazione "Città dell’Olio". Due eventi importanti, certo, e che meriterebbero di essere non solo raccontati, ma anche esplorati, analizzati, compresi a fondo. Tuttavia, come ho sempre detto, la nostra prerogativa non è solo quella di informare, ma è soprattutto quella di andare oltre la mera informazione. Così, per un attimo, ho deciso di mettere da parte questi temi e lasciare spazio ai sentimenti, al cuore (dopotutto, febbraio è il mese dell’amore, no?).  Il 24 febbraio 2025, noi l’abbiamo celebrato. L’amore, intendo. Quell’amore che ho descritto nell’editoriale… quello puro, disinteressato, semplice.
Dovevo parlarne subito, "a caldo", prima che la fiamma si spegnesse. Per mantenere quel fuoco acceso, il più a lungo possibile, perché solo così le cose potrebbero davvero cambiare.



Qualche giorno prima di San Mattia, un'energia particolare ha invaso Deliceto, come una frenesia contagiosa. “Carriaggi”, trattori, “treruote” e pick-up che sfrecciavano su e giù per le vie del paese. Devo ammettere che, ormai da qualche anno, sono un po' lontana dalle dinamiche organizzative degli eventi delicetani. Eppure, quest’anno, il trambusto mi è arrivato addosso con forza, più degli anni passati.



La sera del 24 febbraio 2025, lo spettacolo esplode in tutta la sua magia: i Falò di San Mattia.
Il fuoco, come sempre, scalda, avvolge, illumina… ma quest’anno c’è qualcosa di diverso. Non è stato solo il calore delle fiamme a incantare, ma la partecipazione dei GIOVANI. Non la mia generazione che, pur con i suoi 40 e passa anni, continua a sentirsi un po' Peter Pan. I veri giovani, quelli di vent’anni, intendo!
Ogni falò quest’anno ha avuto un unico filo conduttore, un fil rouge che li univa: loro, i ragazzi. Il loro impegno, la loro creatività, la loro incredibile capacità organizzativa. È stato emozionante vedere come i giovani abbiano preso in mano le redini, rendendo questa tradizione ancora più viva e vibrante, con un'energia tutta nuova.



E questa cosa va detta. Va sottolineata. Va assolutamente evidenziata. Perché grazie a loro è stato un evento meraviglioso, sentito, partecipato… VIVO.



Cari Giovani, tutti noi dobbiamo riconoscervi gran parte del merito, ringraziarvi con tutto il cuore. Ma soprattutto, dobbiamo incoraggiarvi, sostenervi, affinché il vostro spirito continui a brillare, proprio come le scintille dei vostri falò. Noi siamo qui, al vostro fianco. Qualunque cosa deciderete di fare, saremo pronti a supportarvi, a seguirvi. Ma vi prego, non smettete mai di proporre, di costruire, di partecipare. Voi siete il futuro. Deliceto ha bisogno di voi. Ha bisogno di tutti voi.



Al netto di quanto visto e vissuto, mi è d’obbligo stilare una mia classifica personale tenendo in considerazione aspetti per me imprescindibili. La valutazione di un'opera d'arte dilettantistica richiede un equilibrio tra l’aspetto tecnico e l’aspetto emozionale, cercando di cogliere anche il contesto sociale e culturale in cui i partecipanti operano. È importante considerare la sincerità dell’espressione, la capacità dell’opera di comunicare e coinvolgere il pubblico, oltre all’impegno che gli artisti hanno messo nel loro lavoro.



Detto questo, ecco il MIO podio:



Primo Classificato: Falò Vespa Club. Che dire… l’organizzazione del Vespa Club di Deliceto è sempre impeccabile. Non sbagliano un colpo, distinguendosi in ogni evento che portano avanti. Ci hanno riproposto il nostro Castello in un’opera perfetta, che ha saputo incantare, curata nei minimi dettagli, imponente e ben strutturata. La forma a "piramide" del fuoco - tanto largo quanto alto - segue la cosiddetta legge costruttale. La scenografia ha avuto un impatto straordinario, ogni elemento era pensato con una consapevolezza unica, dai materiali utilizzati alla loro disposizione. Un progetto in scala perfettamente studiato e pianificato, che ha preso vita grazie all’impegno, all’estro e alla maestria con cui è stato realizzato. Dietro questa straordinaria opera c’è il lavoro di più giorni, di ore trascorse con passione e dedizione. Un risultato che si vede e si sente. Bravi, davvero!



Secondo Classificato: Falò Gruppo Giovani – zona ASL.
Mai nessuno aveva osato proporre, prima d’ora, uno dei monumenti simbolo di Deliceto: la fontana di Maria Malia. I ragazzi meritano il secondo posto per la loro originalità, l’impatto visivo, l’estetica, l’autenticità e per la combinazione dei materiali. La scenografia, che riproponeva le (giovani) lavandaie con il bucato, è stata un tuffo nel passato, un viaggio nei ricordi che appartengono a noi delicetani, ma che loro hanno solo sentito raccontare. Un’emozione indescrivibile per chi ha vissuto quei momenti, per chi ha visto le madri e le nonne lavare il bucato proprio lì, “a la funten”. Per chi ha respirato l’aria di quei luoghi, testimone di baci rubati e amori sbocciati sotto lo sguardo discreto di Maria Malia. Bravi ragazzi, davvero. Grazie per aver raccontato la nostra storia con così tanta passione e cura. Questo è il racconto della memoria! Il nostro legame con il passato che affonda le radici nella nostra cultura, tramandato da una generazione all’altra. Il fatto che siate stati proprio voi giovani a raccoglierlo e a rappresentarlo, mi emoziona profondamente.



Terzo Classificato: Centro Ippico Scarano.
La riproduzione della Chiesetta di San Gerardo è stata veramente affascinante, un lavoro ben pensato e armonioso. Alcuni dettagli, poi, sono stati curati con una precisione ammirevole. La sincerità e la genuinità che emergono dall’opera, lontana da artifici e sovrastrutture, le conferiscono un valore aggiunto. Ma l'elemento che più di ogni altro spicca è la forte connessione con il territorio, rappresentata proprio dalla Chiesetta di San Gerardo, che si erge poco distante, simbolo di un altro angolo intriso di storia del nostro paese. Un lavoro che racconta e celebra il nostro legame profondo con le radici. Bravi!



Menzione Straordinaria va al Falò Oratorio e Oratorio Junior che valuto in un'unica opera.



Il fatto stesso che quest’opera sia stata realizzata dai nostri bambini le conferisce un valore inestimabile che va premiato. Sono loro, infatti, il futuro di questo paese, e solo a loro spetterà il compito di custodire e tramandare le tradizioni. Vedere il loro entusiasmo mentre hanno dato vita a questa creazione, rende tutto ancora più speciale e significativo.



Meritano questa menzione straordinaria per l’impatto che ha avuto sul pubblico, per il messaggio che ha saputo trasmettere e l’emozione che ha suscitato. Il tema che hanno scelto è uno dei più forti e dolorosi dei nostri tempi: la guerra. Chi di noi non ha nella mente quelle immagini terribili che ci mozzano il fiato e ci stringono il cuore? I nostri bambini si trovano dalla parte giusta del mondo, quella che ha la fortuna di poter dipingere il futuro con il rosso della passione, il giallo della speranza e il blu della serenità. Hanno lanciato un grido di pace, una supplica di "Pacem in Terris" che solo loro sanno esprimere, attraverso i colori, i disegni e le bandiere. Un messaggio di speranza, innocente ma potente, che ci ricorda quanto sia preziosa la pace e che ogni bambino dovrebbe avere il sacro santo diritto di trovarsi dalla parte giusta del mondo.



Permettetemi di offrire due piccoli suggerimenti:



Potremmo anticipare l’orario della manifestazione alle 17:00 o 18:00, quando l’oscurità inizia a calare. Questo permetterebbe a tutti di fare il giro e visitare ogni falò, godendo appieno dello spettacolo. Inoltre, questa scelta consentirebbe di accendere i falò in un orario più appropriato, evitando che alcune opere, accese troppo tardi, vengano penalizzate rispetto alle altre.



Infine, sarebbe opportuno un regolamento ben strutturato che sancisca la partecipazione o l’esclusione di un’opera, come avviene in ogni concorso a premi. Inoltre, l’aspetto della giuria riveste un’importanza fondamentale. Sarebbe opportuno costituire una giuria qualificata, capace di garantire ai partecipanti un adeguato senso di tutela. Le motivazioni alla base di ogni premiazione devono essere espresse in modo chiaro e trasparente, al fine di accrescere il prestigio del concorso e innalzare ulteriormente la sua qualità.



Ragazzi, mi raccomando, ci rivediamo il prossimo anno!





Foto di Potito Priore