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Elce Magazine

Ascoli Esplode con il “Drum 100 +100”!

2025-08-10 09:22

Giovanna Bocchicchio

Borghi,

Ascoli Esplode con il “Drum 100 +100”!

Ascoli Satriano Esplode con il “Drum 100 +100”!    di Giovanna Bocchicchio «La batteria è il mio secondo nome» affermava il leggendario batterista dei

 

 

 

Ascoli Satriano Esplode con il “Drum 100 +100”!

 

 

 

di Giovanna Bocchicchio

 

«La batteria è il mio secondo nome» affermava il leggendario batterista dei Beatles Ringo Starr. Chi mi conosce sa quanto io ami le citazioni, pertanto desidero iniziare proprio così l’articolo del mese di giugno. Ci tengo, tuttavia, a precisare che tale mia abitudine non vuole essere un mero virtuosismo stilistico: difatti, nel caso specifico, la citazione rispecchia perfettamente l’evento del quale mi occuperò e, soprattutto, la persona che lo ha ideato e reso possibile. 

 

ùNel weekend del 27, 28 e 29 giugno Ascoli Satriano si è trasformata nella capitale della musica grazie al  fantasmagorico “Drum 100 + 100”: ben duecento batterie, disposte lungo tutta l’area pedonale di Santa Maria del Popolo, hanno dato spettacolo, suonando all’unisono e trasformando l’intero paese in una grande cassa armonica, un’esplosione di energia in grado di far vibrare tutta la Capitanata, dai Monti Dauni, attraversando il Tavoliere e giungendo fino al Gargano. Un evento giunto alla sua quarta edizione e che, di anno in anno, si è perfezionato e ingrandito sempre più. Esattamente, si è passati dalle sessantanove batterie della prima alle duecento dell’ultima, svoltasi nell’arco di tre giornate, con un programma ben definito e con interventi di importanti batteristi a livello nazionale e non solo: Corrado Bertonazzi, Bruno Farinelli, Roberto Gualdi, Andrea Festa sono solo alcuni dei nomi che hanno preso parte alla kermesse musicale, con interessanti masterclass e piacevolissime jam sessions. Ospiti di punta, due eccellenti musicisti: Mike Terrana, prodigioso batterista statunitense, sardo d’adozione, noto per la sua incredibile tecnica, che lo rende capace di compiere magie e virtuosismi nel momento esatto in cui brandisce le sue bacchette, e Roy Paci, trombettista di origine siciliana, grande trascinatore, che con il suo sound ha chiuso trionfalmente la manifestazione, suonando accompagnato proprio dalle duecento batterie. Due veri professionisti, i quali hanno volentieri accolto l’invito a presenziare ad una manifestazione dedicata a quella che Piero Pelù definiva una «scintilla in un mondo di plastica», la musica appunto. 

 

Il quantità consistente delle batterie denota come le iscrizioni siano state numerose, con batteristi non solo di origine ascolana, ma anche  provenienti da ogni angolo della nostra bella penisola.

 

 

 

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Per conoscerli, è bastato alzare il naso all’insù: difatti i loro nomi e i loro volti sono stati esibiti su cartelli, sospesi come vessilli, lungo tutta via Duomo, un modo originale per presentarli al pubblico curioso radunatosi in paese. 

Tanti nomi, tanti volti, un unico sentimento: l’amore per la MUSICA! Un amore che, sin dalla nascita, contraddistingue il direttore artistico di tale evento, una persona che per noi, popolo di Ascoli, rappresenta un’istituzione: il maestro Francesco Roccia,  immerso con ogni grammo del suo io tra rullanti, charleston, tamburi, bacchette etc., colui il quale ha consacrato la sua vita all’arte dei suoni e che, con il suo impegno costante, da anni ormai porta avanti il suo progetto, coinvolgendo tutti, ma proprio tutti coloro i quali si trovino di fronte ad una sua esibizione.  «Dove le parole non arrivano, la musica parla», sosteneva quel genio di Beethoven, e posso confermare che Francesco abbracci in toto questa massima!

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Con la sua ventennale scuola di musica, la Flower’s Child, ha offerto l’opportunità a tanti ragazzi e ragazze di coltivare la passione per questa forma d’arte: sin dai primi anni di vita, uno stuolo di piccoli talenti, grazie al maestro Roccia, ha potuto esprimersi e coltivare una dote, a volte persino inaspettata. Io stessa ricordo le serate trascorse ad ascoltare i saggi dei suoi allievi, all’epoca miei coetanei, e ciò che lo ha sempre contraddistinto è  il suo entusiasmo contagioso, immutato nel tempo, che porta il pubblico a rispondere positivamente ad ogni appuntamento in cui è protagonista, come ad esempio nelle molteplici serate in giro per l’Italia con la sua Power Drum Band, della quale costituisce il deus ex machina. Francesco sembra quasi che suoni la sua batteria per “restare vivo”, il groove gli scorre nelle vene, e la sua è una storia di “restanza”, di chi avrebbe potuto emergere altrove grazie al suo talento, ma ha deciso di farlo nel luogo in cui è nato e cresciuto, con tutte le difficoltà che questo tipo di scelta comporta. 

In conclusione, il Drum 100+100, un tripudio di colori e allegria (che mira a stabilire il record), è il risultato di chi ha creduto in un sogno, quello di fare della musica la propria ragione di vita, ed ha deciso di condividere quel sogno con gli altri. È un dono per noi tutti  e, specialmente, per il nostro caro paese, poiché ne arricchisce la già di per sé lunga storia musicale. 

 

Dato il successo, non possiamo far altro che attendere il prossimo eccezionale Drum!