Recensione “ACQUASALE" - di Gerardo Fascia
di Viola Nigro
Conosco da tempo l’impegno di Gerardo, la sua passione autentica per il territorio, per le comunità, per quel Sud che non si limita a evocare, ma che immagina attivo, vitale, capace di generare opportunità e di valorizzare le sue energie migliori. In questo libro emerge con forza la sua voce - personale, sincera - accompagnata da quell’accento che lo distingue e da quel modo diretto e schietto di raccontarsi, sempre disposto a mettersi in gioco e a invitare gli altri a fare altrettanto. Sfogliando le pagine, sembrava quasi di averlo accanto: tra le righe affioravano persino le espressioni del suo volto, segno tangibile della sua autenticità.

Contenuto e struttura
Il libro muove da una metafora semplice ma molto evocativa: l’“acquasale”, piatto della tradizione povera di noi del Sud, fatta di pochi ingredienti - acqua, pane, sale - ma denso di significati. Da qui, Gerardo costruisce una riflessione civica sul Mezzogiorno, partendo dalla propria storia personale, dall’infanzia in un piccolo paese della Puglia, San Marco la Catola, fino all’attività professionale e all’impegno per lo sviluppo locale.
Da segnalare due parti ben distinte:
- Da un lato la ricognizione critica: i comportamenti, le strutture, le mentalità che come l’autore suggerisce, “paralizzano” lo sviluppo del Sud.
- Dall’altro lato la proposta: una forma di meridionalismo aggiornata, fondata sul lavoro, sulla responsabilità, sull’impegno civico, sulla “politica del mestiere” (riprendendo l’economista Manlio Rossi Doria) più che sulle retoriche della vittima.
Gli elementi autobiografici si innestano con forza: il vissuto di Gerardo diventa un ponte tra micro (la sua esperienza) e macro (la comunità, il territorio). Questo rende la lettura tanto più coinvolgente.
I punti di forza
Voce autentica: Non un testo puramente teorico, ma un “diario civico” che trasmette passione, radici e vision.
Equilibrio tra criticismo e speranza: Si riconoscono problemi veri, ma non si rimane nella lamentela. C’è proposta, c’è movimento.
Legame tra personale e collettivo: Le sue riflessioni nascono dall’esperienza concreta e si rivolgono a tutti coloro che vogliono cambiare le cose.
Chiarezza dell’intento: L’obiettivo è ben definito: valorizzare il Sud non come periferia residuale, ma come soggetto attivo di cambiamento.
Stile accessibile: Essenziale in un libro che vuole parlare a più persone, non solo agli “addetti ai lavori”.

Perché lo consiglio
Se stai cercando un libro che non sia solo descrizione ma chiamata all’azione - e lo stai cercando per qualcuno che vuole crederci - “Acquasale” è perfetto. È un testo che può stimolare il dibattito, nelle associazioni, nelle comunità locali, nelle scuole (specialmente del Sud).
E, dal mio punto di vista, è pure una lettura che arricchisce personalmente, perché fa riflettere sul proprio ruolo e sulla propria responsabilità qui in questi luoghi meravigliosi, ma difficili da vivere.
In conclusione
Gerardo, hai creato un testo che è manifesto e racconto insieme. Un manifesto perché chiama a una nuova visione, un racconto perché parte dal vissuto, dalla terra, dall’infanzia, dal presente. Hai avuto il coraggio di essere “meridionale autocritico” e questo rende il libro ancora più credibile.
Ti ringrazio di averlo scritto, te lo dico con sincerità: mi ha fatto bene leggerlo e credo che farà bene a molti. Ti auguro che arrivi lontano… nelle scuole, nei comuni, nei circoli culturali e che possa produrre quel cambiamento che tu ed io auspichiamo.
