La colecisti o cistifellea è un piccolo organo di forma ovalare che si trova al di sotto del fegato e ha la funzione di immagazzinare la bile prodotta dal fegato, rilasciandola nell’intestino durante il processo di digestione dei grassi. La patologia più frequente della colecisti è costituita dai calcoli della colecisti o calcoli biliari che interessano il 15% circa della popolazion Fig. 1 Colecisti, fegato e stomaco COME SI FORMANO? I calcoli si formano in diretta conseguenza di un’alterazione dell’equilibrio tra i componenti della bile. In particolare il colesterolo se presente in eccesso causa la formazione di cristalli che solidificano e vanno a costituire i calcoli che sono come dei piccoli sassolini gialli di dimensioni da qualche millimetro a qualche centimetro. Meno comuni e di colore più scuro sono i calcoli cossidetti pigmentari. Fig. 2 Colecisti contenente calcoli Fig. 3 Calcoli biliari PERCHE’ SI FORMANO? Non è ancora del tutto chiaro il motivo per cui i calcoli si formano. Sappiamo però che ci sono dei fattori di rischio e delle condizioni cliniche che predispongono alla loro formazione quali: QUALI SONO I SINTOMI? Nella maggior parte dei casi i calcoli della colecisti sono asintomatici e vengono diagnosticati nel corso di esami eseguiti per altri motivi. Tuttavia, quando i calcoli sono molto piccoli il loro movimento determina un dolore peculiare denominato “colica biliare” che si presenta dopo i pasti, interessa la parte centrale e superiore destra dell’addome, si irradia posteriormente associandosi a nausea e vomito. Esistono però anche sintomi più sfumati come la sensazione di bocca amara, il gonfiore addominale soprattutto dopo i pasti, la difficoltà nella digestione. Il dolore della colica biliare tende a regredire spontaneamente nel giro di qualche ora ma si ripresenta ogni anno nel 20-40% delle persone affette da calcolosi della colecisti. COME SI FA LA DIAGNOSI? Nel sospetto di calcoli della colecisti l’esame più indicato è costituito dall’ecografia addominale che è attendibile nel 95% dei casi. In presenza di ulteriori sintomi come la febbre, l’ittero (colore giallo di pelle e occhi), urine scure e feci chiare può essere necessario nel sospetto di complicanze eseguire esami come la Tac o la risonanza magnetica. Fig. 4 Immagine ecografica di calcoli della colecisti QUAL E’ LA TERAPIA? In casi asintomatici o paucisintomatici il primo passo consiste nel modificare le proprie abitudini alimentari in modo da prevenire la comparsa di episodi di dolore.
Assumere differenti abitudini alimentari non è però sufficiente spesso a prevenire l’insorgenza di coliche. In caso di comparsa di dolore l’unica terapia è costituita dall’intervento chirurgico che consiste nell’asportazione della colecisti. Tale intervento viene eseguito in anestesia generale e con tecnica mini-invasiva. In conclusione, i calcoli della colecisti possono essere diagnosticati incidentalmente e non provocare alcun sintomo. In tal caso è sufficiente fare attenzione alla propria alimentazione e modificare il proprio stile di vita. Ma nel 2% dei pazienti a distanza di un anno dalla diagnosi si presenta il dolore. In presenza di sintomi è fondamentale eseguire una visita specialistica per eventualmente sottoporsi all’intervento chirurgico di colecistectomia che per altro previene anche complicanze più temibili come la colecistite e la pancreatite. La dottoressa Giada Di Flumeri, specialista in chirurgia generale, esercita l’ attività chirurgica presso l’Ospedale Cristo Re a Roma. Periodicamente svolge un ambulatorio a Castelluccio dei Sauri. Potete contattarla scrivendo a giada.diflumeri@gmail.com o chiamando al numero 3454965418 (anche whatsapp)