di Viola Nigro Eravamo in quel di Bovino, intenti a girare alcuni contenuti per il nostro giornale, quando, al termine del lavoro, in una freddissima mattina di inizio dicembre, ho deciso di fare un tentativo piuttosto audace: contattare la Sindaca di Bovino per un incontro di lì a poco. Ammetto che la modalità del mio approccio non è stata esattamente ortodossa, infrangendo forse qualche regola di bon ton, ma a volte, nel lavoro come nella vita, è necessario osare. Eppure, quella che inizialmente sembrava una mossa rischiosa si è rivelata un autentico gesto di disponibilità e accoglienza. Desidero, quindi, ringraziare pubblicamente la Sindaca di Bovino, Stefania Russo, che con grande cortesia e professionalità ci ha accolto senza preavviso e, senza esitazioni, si è messa immediatamente a disposizione per il nostro Question Time. Un gesto che non solo dimostra la sua grande disponibilità, ma anche un impegno verso la comunità che l’ha scelta, il quale va al di là dei formalismi e delle aspettative. Stefania Russo incarna una figura che comunica immediatamente pacatezza, con un accento di assertività, quella giusta forza che fa sentire la sua voce e il suo pensiero senza mai risultare invadente. Si presenta con un aspetto lineare, elegante. Un'eleganza che non deriva da artifici, ma dalla semplicità di chi si mostra così com’è, senza finzioni. Quell'eleganza che proviene dal saper essere, dalla consapevolezza di sé e dalla naturalezza con cui affronta il suo ruolo e le sue responsabilità. Parto velocemente con le mie domande.. sempre le stesse. Cosa voleva fare da grande quando era piccola? Ho sempre desiderato fare un lavoro che mi portasse a contatto con la gente, quindi un lavoro che avesse a che fare con la comunicazione, con la scrittura, perché mi è sempre piaciuto leggere e scrivere. Quindi il mio sogno era fare la giornalista o la scrittrice, poi ho deciso di fare l'insegnante e alla fine mi sono ritrovata a fare la sindaca. Ma comunque sempre a contatto con le persone. Come è arrivata a fare l'insegnante? Ho scelto di fare l'insegnante perché mi sono laureata a 23 anni e subito ho fatto una scuola di specializzazione, perché il mio desiderio era proprio continuare ad occuparmi di cultura e allo stesso tempo di occuparmi del sociale, insomma, di trasmettere questa cultura agli altri. E mi sembrava che l'insegnamento potesse aiutarmi a realizzare questa mia passione. Quindi ho subito iniziato ad insegnare, infatti insegno da 20 anni. E’ il lavoro più bello del mondo, se lo fai con passione. Siamo degli esempi. Chi sta a contatto con un'insegnante tutti i giorni, assorbe un po' degli insegnamenti, al di là di quello che si dice esplicitamente. Qual è stato il percorso che l'ha portata ad essere Sindaca? Sono stata consigliera di minoranza per molti anni, per circa 7-8 anni, quindi avevo già un'esperienza anche se appunto come consigliera di opposizione. È stato un percorso molto lungo e anche sofferto, mi sono candidata tante volte, però le sconfitte non mi hanno scoraggiata. Avevo l'idea di dover fare qualcosa per il mio Paese, perché vedevo che le cose non andavano bene. C'erano dei segnali di tutto quello che poi è emerso nel 2021, con eventi che ormai sono agli atti della cronaca, anche giudiziaria, e quindi il desiderio di fare qualcosa per il mio Paese mi ha spinta sempre ad andare avanti. Poi nel 2023 mi sono candidata ancora una volta e questa volta è andata bene, grazie anche ad una bella squadra di amministratori che mi supportano e a tutti i bovinesi che mi hanno dato fiducia. In che cosa è diverso il suo Paese dagli altri Paesi del subappennino? Invece qual è l'elemento che l'accomuna? Bovino tra i Paesi del subappennino è stato sempre il centro, dal punto di vista degli uffici, basta guardare il palazzo nel quale ci troviamo, che ci fa capire che Bovino era un centro importante dal punto di vista amministrativo. C'era la pretura, c'era un carcere, proprio qui dove ora c'è il museo delle armi. Quindi è stato sempre un po' il cuore e ce lo dice anche il suo centro storico, il castello, la cattedrale. E’ stata sede Vescovile, quindi è stata diocesi per molti secoli e questo naturalmente ha lasciato dei segni. Secondo me la differenza è proprio questa. Bovino è una piccola città nel cuore dei Monti Dauni accomunata da tradizioni, dal nostro modo di essere che è genuino, che è differente da quello del resto della provincia di Foggia. Nel senso che questo ci viene proprio riconosciuto. Siamo un po' a metà strada con la Campania, quindi questo accomuna tutti noi cittadini dei Monti Dauni, così come ci accomunano le problematiche degli ultimi anni, come lo spopolamento, la carenza delle infrastrutture, anche infrastrutture digitali come dicevamo, il fatto che non abbiamo la copertura completa della rete telefonica e internet. Le problematiche che viviamo un po' tutti noi e quindi questo mi spinge sempre a lavorare insieme agli altri sindaci, assolutamente non con un'ottica di campanilismo, ma sempre nell'ottica della collaborazione, perché ormai siamo tutti uguali, tutti nella stessa barca e siamo tutti molto piccoli. Per difenderci da zone molto più competitive, perché molto più popolose di noi, con realtà economiche differenti, dobbiamo unirci. L'unione dei comuni e della rete è per me molto importante. Amo lavorare sempre insieme ai miei colleghi. Qual è la cosa più bella di Bovino? La cosa più bella di Bovino, non ho dubbi, è la sua comunità. Questo lo dico sempre senza retorica, ma è quello che ho notato. Ero un po' spaventata perché ho ereditato una situazione molto complicata, soprattutto dal punto di vista finanziario, quindi naturalmente non abbiamo molti strumenti per fare quello che vorremmo e a volte neanche per garantire servizi ai cittadini. Questo naturalmente per chi amministra è complicato da gestire. Eppure ho visto che i bovinesi hanno reagito a tutto quello che è successo e penso che la ricchezza di Bovino sia proprio il suo spirito di comunità, le Associazioni che fanno un lavoro egregio in ogni ambito, dalla cultura alla protezione civile. Quindi per me la ricchezza più grande di Bovino, al di là del patrimonio che noi ereditiamo dal passato di cui parlavo prima, è che la sua comunità è ancora molto viva e attiva. Abbiamo delle belle realtà imprenditoriali, artigianali, che si stanno facendo valere anche fuori da Bovino, delle Associazioni molto attive, l'Archeoclub, il Presidio del Libro.. Grazie alle Associazioni, sono presenti davvero delle belle realtà. Anche l'asilo nido, la cooperativa che lo gestisce, ritengo che questo naturalmente non sia un merito degli amministratori, né il nostro né i precedenti, ma è proprio una ricchezza della comunità di Bovino. Però al di là del patrimonio, perché quello è sotto gli occhi di tutti, lo vedono tutti e lo ereditiamo, però secondo me questa è una peculiarità di Bovino, è anche un'ulteriore differenza. Non sempre si trovano associazioni anche così disposte a collaborare, per il bene del paese, indipendentemente da tutto. Un sincero ringraziamento alla Sindaca Stefania Russo, che ha saputo dimostrare, con il suo gesto di disponibilità, che a volte anche la politica può essere un dialogo diretto, autentico, privo di formalità e sempre vicino alla realtà dei cittadini. È questo che davvero conta e che ci fa apprezzare ancora di più la sua figura.