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Elce Magazine

NOVELLA ACCADIESE: Della Pastorella e del Dolce Inganno

2024-12-23 07:03

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Borghi,

NOVELLA ACCADIESE: Della Pastorella e del Dolce Inganno

Nell’anno del Signore 1764, allorquando il Feudo di Accadia, sito in Principato Ulteriore, era governato dal nobile Duca Fabrizio Dentice, Terzo Duca d’Accadia e Quarto Conte di Santa Maria Ingrisone, il borgo risplendeva di fasti e opulenze, particolarmente nel tempo della Natività. Tra i vari capricci che il Duca s’era abituato a saziare, v’era quello di reclamar per sé, nella notte sacra, la compagnia d’una fanciulla del villaggio. Alla richiesta, il Duca solea accompagnare parole carezzevoli ma infide: "Donami la tua essenza più preziosa."



Quell’anno, il fato volle ch’egli posasse il suo sguardo su Rosa, giovane pastorella di rara beltà e d’ingegno vivace, nota tra i paesani per la sua abilità nel trasformare umili ingredienti in pietanze squisite. Posta al cospetto del messo ducale, Rosa si chinò in atto di sottomissione, ma già meditava l’inganno. "Il mio signore avrà quanto desidera," disse con voce ferma, "e glielo porterò su vassoio d’argento nella santa notte."



Or, il Duca, uomo avvezzo ai viaggi, serbava nel cuore un particolare diletto per un dolce napoletano, detto "susamiell", che in quel Regno era noto per la sua forma a "S". Rosa, che aveva udito di questa passione, si propose di sovvertire tale dolcezza, creandone una versione nuova e carica di simbolismo. Con farina, olio e zucchero, preparò un impasto fragrante, cui diede una forma audace e provocatoria, lontana dalla consueta eleganza del susamiello napoletano. Dopo averlo cotto, lo adornò con mollica di pane e mandorle lavorata con miele, che ne esaltava la doratura e il profumo.



Giunta la notte tanto attesa, Rosa si presentò presso il palazzo con un vassoio d’argento riccamente ornato. Alla vista della pastorella, il Duca la accolse con sguardo bramoso. Tuttavia, quando il drappo di seta che copriva il vassoio fu sollevato, egli si trovò al cospetto di una visione inattesa: un dolce dalla forma singolare, ma dal profumo celestiale.



"Che burla è mai questa?" domandò il Duca, tra il divertito e il contrariato.



Rosa, senza timore, rispose: "Mio signore, ecco la mia essenza più preziosa: il frutto del mio intelletto e delle mie mani. Con ingredienti semplici come la mia vita, ho composto un dono degno della vostra grandezza."



Il Duca, colpito dalla bellezza del gesto e dalla dolcezza del profumo, pose il dolce alle labbra. Il sapore del miele, che si fondeva con la fragranza dell’impasto, lo conquistò all’istante. "Da questa notte," proclamò, questo dolce sarà detto ‘Lu Susumill’ e sarà servito ogni Natale in mio onore e in memoria di questa fanciulla d’animo ardito. Tal fatto dolciario, per la sua singolare foggia e peculiare mistura, non trova riscontro alcuno nelle tradizioni di alcun altro luogo del vasto e glorioso Regno delle Due Sicilie, restando unicamente retaggio della terra di Accadia, quale simbolo delle sue radici profonde e della cultura che in essa fiorisce.



Questa narrazione è oggi interpretata come il simbolo del legame tra cultura, ingegno e tradizione di Accadia. Il manoscritto intitolato "Memorie sull’antichità di Accadia", redatto dal dott. fisico Don Francesco Saverio Andreana nell’anno del Signore 1820 e custodito gelosamente nella biblioteca dei Fossi, offre una preziosa testimonianza di come il dolce "Lu Susumill" non rappresenti solo una prelibatezza natalizia, ma anche un simbolo dell’identità collettiva di Accadia.



Ogni Natale, la preparazione di "Lu Susumill" celebra non solo l’ingegno di Rosa, ma anche le radici profonde di una comunità che custodisce con orgoglio le proprie usanze.


Ecco la ricetta tradizionale per i Susumelli di Accadia, un dolce natalizio tipico e ricco di significato!

Ingredienti:
        Per l’impasto:
        •      500 g di farina
        •      2 uova
        •      50 g di zucchero
        •      50 ml di olio extravergine d’oliva
        •      100 ml di vino bianco
        •      Un pizzico di sale
        •      Per la decorazione:
        •      200 g di miele
        •      100 g di mandorle tritate (o intere)
        •      Scorza grattugiata di limone (facoltativa)

Preparazione:
        1.     Preparazione dell’impasto:
        •      In una ciotola, setaccia la farina e aggiungi un pizzico di sale.
        •      Unisci le uova, lo zucchero, l’olio e il vino bianco.
        •      Impasta fino a ottenere un composto liscio ed elastico. Lascia riposare l’impasto coperto con un panno per circa 30 minuti.
        2.     Formazione dei dolci:
        •      Stendi l’impasto in una sfoglia sottile e ritaglia delle strisce larghe circa 2 cm.
        •      Ogni susumello si forma unendo tre strisce di pasta, intrecciandole leggermente o lasciandole piatte, e unendo le estremità per creare una sorta di anello o di fiore.
        3.     Frittura:
        •      Friggi i dolci in abbondante olio caldo fino a quando non saranno dorati. Scolali su carta assorbente.
        4.     Decorazione:
        •      Scalda il miele a fuoco basso in una casseruola. Immergi i dolci nel miele caldo, facendolo aderire bene.
        •      Cospargi subito con mandorle tritate e, se vuoi, aggiungi una grattugiata di scorza di limone.
        5.     Servizio:
        •      Lascia raffreddare e solidificare il miele. Servi i susumelli su un vassoio decorativo.

I susumelli di Accadia sono una delizia che unisce la croccantezza della pasta fritta con la dolcezza del miele e il sapore intenso delle mandorle, rappresentando un autentico simbolo delle festività pugliesi. 


Buona preparazione!