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Elce Magazine

Restare per Amore: Il Coraggio di Scegliere la Terra che Ci Appartiene

2025-03-10 08:49

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Restare per Amore: Il Coraggio di Scegliere la Terra che Ci Appartiene

di Viola Nigro




Il mese di febbraio, si sa, è il mese dell’Amore… e voglio parlarvi di un amore speciale: quello per la propria terra.


Mi piacerebbe raccontarvi di quanto amore e forza si nascondano dietro la scelta di restare in “questo territorio così difficile, aspro, che offre più domande che risposte”, come ha sapientemente detto la nostra Michela Del Priore.


Sì, perché restare richiede coraggio. Così come tornare, e anche partire, per la verità! Ho un’incredibile ammirazione per quelle persone che se ne sono andate con un irrefrenabile bisogno di emancipazione, senza mai voltarsi indietro.


E sia chiaro, nessuna di queste scelte – partire o restare – è facile, perfetta, indolore o senza sacrifici.


Ma chi resta… rinuncia un po’ di più. Accetta dinamiche che a volte sembrano strette, quasi soffocanti. Chi resta fa un compromesso con sé stesso, con i suoi sogni, con le sue possibilità, con la sua carriera e a tratti con la sua integrità. Chi resta mette da parte l’orgoglio, la voglia di evadere, e decide di lottare. Lotta per la propria terra, per un futuro che, in mezzo alla fitta foresta di occasioni mancate, carenze lavorative e opportunità sfumate, sembra difficile da intravedere.


L’amore per la propria terra è capace di superare barriere che a volte sembrano invalicabili e richiede uno sforzo che va ben oltre la nostra capacità di sopportazione.


Io, questo coraggio, l’ho avuto. Ho scelto di assecondare questo Amore. Ho scelto di restare. Di vivere qui, di dormire qui, di svegliarmi qui. Di avere la residenza qui. Di creare una famiglia qui. Di pagare le tasse qui, in questo comune. E, in qualche modo, di contribuire alla crescita di questa comunità. Nonostante tutto.


Lo stesso Amore e lo stesso coraggio che mi hanno spinto a scegliere di vivere in questo territorio, sono quelli che mi hanno spinto ad accettare questo incarico e a raccontare la mia terra. Non è sempre facile, lo ammetto. Mi scontro con campanilismi, omertà, fazioni, partitismi, paure di esporsi, giudizi e tuttologi. Osservo silente la realtà di chi impone il “o con me o contro di me”, con boicottaggi, sabotaggi e astensioni.


Vi garantisco che non è un percorso né semplice né incoraggiante, ma il mio amore per la mia terra e il desiderio di fare la differenza, mi spingono a sfidare queste negatività.


Ecco, vorrei sottolineare con forza che questi atteggiamenti non ci conducono da nessuna parte. Anzi, sono la rovina delle nostre comunità. Siamo piccoli centri, dove l’unione è ciò che ci rende forti. E il "celodurismo", altro non è che un disturbo narcisistico di personalità che mina la collettività e che deve essere assolutamente curato, perché non possiamo permetterci che tutti ne paghino il prezzo. Se non contrastiamo tutto questo, rischiamo di distruggere ciò che di più prezioso abbiamo: il nostro legame, la nostra comunità e soprattutto il nostro futuro.


Mi raccomando: nessuno si senta offeso e, attenzione, nessuno si senta escluso.


Tornando all’Amore, perché è di questo che stiamo parlando: di quell’amore semplice, disinteressato, costruttivo, solidale. L’amore produttivo, sano, giusto… La mia domanda è:


Quanto amore state realmente mettendo per contribuire alla causa?


Prendetevi un momento per riflettere su questa domanda. E poi… Agite.


With Love,


Viola.