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Elce Magazine

Adolescenza, Social Media e Disturbi Alimentari

2025-03-13 09:34

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Salute e Benessere,

Adolescenza, Social Media e Disturbi Alimentari

I disturbi alimentari sono caratterizzati da un rapporto patologico con il cibo, il peso e la forma del corpo. La loro classificazione è in continua evoluzione, ma il manuale diagnostico più utilizzato a livello internazionale è il DSM-5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders). Tra i principali disturbi alimentari con esordio in adolescenza abbiamo:


-Anoressia nervosa: Restrizione calorica estrema, paura intensa di ingrassare e distorsione dell'immagine corporea.


-Bulimia nervosa: Cicli ripetuti di abbuffate, seguiti da comportamenti compensatori (vomito autoindotto, eccessivo esercizio fisico).


-Disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder): Episodi ricorrenti di abbuffate senza comportamenti compensatori.


-Disturbo della nutrizione o dell'alimentazione con specificazione: Per casi che non rientrano completamente nelle categorie precedenti ma presentano caratteristiche cliniche significative.


L’origine e di decorso dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione sono determinati da molte variabili, nessuna delle quali da sola è in grado di scatenare la malattia o influenzarne l’esito. 


Tra le numerose variabili bisogna considerare anche quelle individuali come il perfezionismo, la bassa autostima, la disregolazione emotiva e i fattori socioculturali che sono implicati nel favorire lo sviluppo di questi disturbi e in particolare per il ruolo esercitato dalla nostra cultura, che associa la magrezza alla bellezza e al valore personale. 


L’influenza specifica dei social media sui disordini alimentari è sicuramente collegata al tema dell’immagine corporea. Le persone affette da un disturbo alimentare si vedono come attraverso uno specchio deformante, sempre enormi e obesi anche quando sono scheletrici: una dispercezione che viene alimentata e amplificata dal loro rapporto con il mondo dei media. 


L’intento di questo articolo è quello di offrire uno strumento per capire il fenomeno dei social media e della loro influenza sull’immagine corporea, e quindi sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, a coloro che sono a contatto con gli adolescenti, che siano essi terapeuti, ma anche insegnanti, genitori o allenatori sportivi. 


Da diversi anni ormai i social media hanno invaso le nostre vite, ovviamente essi forniscono opportunità impensabili fino a pochi anni fa come il poter condividere il sapere, le informazioni e tutto ciò facilita la vita in molti ambiti; ma è necessario essere consapevoli dei rischi e della potenza di questi mezzi. 


Il filosofo Maurizio Ferraris ha paragonato la nascita del web alla scoperta del fuoco da parte dei primi esseri umani nel paleolitico che rappresentò una svolta nell’evoluzione umana. Così come il fuoco ha introdotto nella vita dei nostri antenati una trasformazione incalcolabile, così internet sta trasformando la nostra vita in modo radicale, con vantaggi e svantaggi. Nonostante i numerosi vantaggi dei social media, non possiamo dimenticare il rischio, al quale dobbiamo dedicare la nostra attenzione: ovvero l’insorgenza o il mantenimento dei disturbi alimentari. 


L’influenza che i social media hanno sulla percezione corporea di chi ne fa uso quotidiano è ormai studiata e descritta. Il rischio maggiore riguarda certamente la ricerca costante della perfezione corporea. Mai come in questo periodo la pressione ad avere un corpo corrispondente a precisi ideali è stata forte, soprattutto come chi sta cercando ancora un proprio posto nel mondo come un adolescente. 


L’interesse ossessivo per l’attività fisica e l’alimentazione, al fine di raggiungere ideali corporei precisi, ha creato un gigantesco business, permettendo a fitness-influencer, fashion-influencer e food blogger di avere seguiti enormi e di diffondere informazioni non sempre utili e idonee allo sviluppo dei giovanissimi. 


Prendiamo in considerazione il social media più legato alle immagini, ovvero instagram; ad avere un enorme seguito su questa piattaforma e ad essere concentrate molto sul corpo sono le fitness influencer, che nella maggior parte dei casi non hanno minimamente formazione. Molte influencer hanno ampliato il business offrendo consigli alimentari e pubblicando spesso foto dei loro pasti e dei loro work out. Il termine work out indica un allenamento che si può fare autonomamente seguendo dei video. Tali video sono girati da persone che possono essere specificatamente formate o meno. Il messaggio che passa è che con la costanza nel seguire questi workout si possa ottenere il fisico che si desidera e, in più non c’è sempre bisogno di iscriversi in palestra. Tale idea è sempre più supportata dalle foto prima/dopo. 


Nel caso di ragazzi e ragazze può accadere che vengano attratti dai fit influencer sui social e inizino a seguirli e ad allenarsi chiusi nella loro cameretta. I ragazzi crescono così pensando che il proprio possa diventare come quello dell’influencer di turno; questo attiva spesso in un adolescente la paura di un eventuale cambiamento e la frustrazione di non riuscire ad avere quel corpo tanto desiderato. Tuttavia non sempre i creatori di video sono consapevoli delle conseguenze di una comunicazione poco responsabile. 


Se video di workout o di lettura di etichette nutrizionali, viene visualizzato, come spesso accade da un preadolescente con ideazione più o meno marcata su cibo e forme corporee, ecco che questi video possono far nascere una vera e propria fobia. 


Dov’è l’errore? L’errore sta nel non comprendere che il pubblico dei social è del tutto incontrollabile. Un conto è spiegare alla persona che ne ha bisogno che alimento scegliere e che esercizio fisico è adatto alla propria fisicità, un conto è diffondere un’informazione non contestualizzando. 


Tralasciando le ovvie considerazioni sulla pericolosità dei consigli nutrizionali di persone non del settore, il grande errore è diffondere delle informazioni non avendo consapevolezza del pubblico a cui si sta parlando


In giovani con ideazioni ossessive sui cibi anche i fitness tracker ovvero tutti i dispositivi e app deputati al monitoraggio dell’alimentazione e attività fisica, attraverso il conteggio delle calorie possono rappresentare un pericolo. Il problema è che questi dispositivi danno l’illusione di gestire al meglio il funzionamento del corpo, riducendo l’alimentazione a un calcolo calorico. Tuttavia le app non sanno che ogni giorno è diverso e che abbiamo fabbisogni diversi e che lo stesso quantitativo di calorie, provenienti da fonti di cibo diverse, non ha lo stesso effetto sul corpo. 


Il nostro corpo possiede un calcolatore molto più potente di quello delle app per regolare gli introiti alimentari: il sistema fame e sazietà, che purtroppo viene intaccato dalle errate convinzioni sull’alimentazione. I fitness trackers supportano la rigidità in un sistema che invece necessita di elasticità. Facendo così, tutti questi sistemi di presunto controllo ci allontanano sempre di più dal contatto e dalle sensazioni corporee, che sarebbero in grado di permetterci una buona autoregolazione


Si può concludere dicendo che i social media sono uno strumento utilissimo per connetterti con gli altri e trovare supporto, ma è fondamentale utilizzarli in modo consapevole, responsabile e con un atteggiamento critico per proteggere il proprio benessere; per cui una conoscenza approfondita dei social media è imprescindibile nella cura e prevenzione della salute mentale.





Dott.ssa


FRANCESCA RIVIELLO
Psicologa Psicoterapeuta ed indirizzo Cognitivo Comportamentale
Specializzata presso ITC di Padova
Terapeuta EMDR per la cura dei Traumi
ed Esperta in Disturbi Alimentari
Fondatrice dello Studio di Psicoterapia

"Da Crisalide a Farfalla"