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Elce Magazine

QUESTION TIME... Il Sindaco di Sant'Agata risponde.

2025-03-15 08:54

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QUESTION TIME... Il Sindaco di Sant'Agata risponde.

di Viola Nigro




A Sant’Agata mi sento come a casa. È un luogo che ha conquistato il mio cuore, lo confesso, un amore che è sbocciato piano piano, in pochi anni, grazie al suo Sindaco. Prima di allora, le occasioni per visitarla erano state davvero poche, quasi tutte per i suoi grandi concerti estivi, come capita a molti.


Ho incontrato Pietro Bove, sindaco di Sant’Agata, in occasione dell’organizzazione di un matrimonio nel castello del paese (chi mi conosce sa che mi occupo di eventi). Da quel momento, è nata un’amicizia che si è fatta strada attraverso la stima reciproca, un affetto sincero, consigli preziosi e scambi di opinioni che mi arricchiscono ogni volta. È il tipo di rapporto che si instaura con quelle persone che riescono a lasciare un’impronta profonda. Ogni nostro incontro è per me una vera e propria occasione di crescita, un'immersione in un mondo che mi affascina sempre più, un mondo che ho la fortuna di esplorare grazie a chi, come lui, decide di condividere generosamente competenza e conoscenza.


Pietro Bove ha un modo unico di raccontare il suo paese, che ti fa innamorare a prima vista. Ne parla con la stessa intensità, con la stessa passione con cui Romeo si rivolge a Giulietta. Come un innamorato che guarda l’altro con occhi pieni di meraviglia, descrivendo ogni dettaglio con un ardore che lascia senza fiato, accettando e amando anche quei difetti che rendono ancora più speciale l’essenza dell’amato. Ecco, Pietro Bove fa esattamente così. Ogni parola che pronuncia, ogni racconto che condivide, è un invito a guardare Sant’Agata con gli occhi di chi la ama, profondamente e senza riserve.


Iniziamo con le domande… sempre le stesse.


 


Che cosa voleva fare da grande quando era piccolo?


Tante cose, indubbiamente tante cose, perché gli stimoli sono stati tanti. Fortunatamente gli interessi sono tanti, le curiosità sono tante, per cui indubbiamente ho seguito e continuo a costruire tanti progetti, tanti obiettivi, tanti sogni. Ad ogni modo, mi è sempre piaciuto il mondo dell'arte, ti sono sincero. La musica, se ti devo dire, la musica.


 


Di cosa si occupa oggi e come è arrivato poi a fare quello che fa?


Il mio percorso è lunghissimo e variegato. Ho fatto tanti mestieri nel corso degli anni. Sono partito che avevo solo 14 anni, quando ho iniziato a lavorare come orafo. Sono diventato esperto orologiaio e orafo, perché la mia famiglia, gran parte di essa, lavorava nel settore: orologiai, orafi, gioiellieri. Ho trascorso circa 7-8 anni a Foggia. Tornavo ogni weekend. Non vi è stata, come dire, condizione obbligata a restare, anzi! Ma la mia testa è sempre stata qui, a Sant'Agata, perché è un posto che mi piace e che sento mio. Ho sempre avuto la voglia di tornare. Sono stato lì per altre ragioni, perché così un po' mi sollecitavano i miei genitori. In questi anni ho fatto anche molte cose interessanti qui. Nel 1985, per esempio, ho aperto uno dei primi pub del centro-sud Italia, un luogo che attirava anche persone da Bari e Pescara. Ho gestito bar, pub e pizzerie. Nel corso degli anni '90, ho gestito anche cooperative, con oltre 100 dipendenti. Il mio curriculum è davvero ricco, pieno di esperienze. Non posso poi dimenticare il periodo all’estero. Ho anche avuto una compagnia teatrale, perché il teatro è una passione che porto dentro fin da quando ero bambino. Già alle scuole elementari facevo parte di un gruppo teatrale, e a 15-16 anni avevo un mio gruppo teatrale, con cui facevo spettacoli.


 


Oggi il mio mestiere è quello di Funzionario Pubblico, come appartenente alla Pubblica Amministrazione. È una professione che mi affascina molto e che ho sempre trovato interessante. Questo percorso si è sviluppato nel tempo e, parallelamente, ho avuto anche l’opportunità di impegnarmi politicamente, cercando di servire la comunità. Penso che il connubio tra il mio lavoro nella pubblica amministrazione e il mio impegno politico sia stato un incontro felice, che mi ha permesso di contribuire al massimo delle mie possibilità. Quando si ricopre il ruolo di sindaco, la conoscenza della materia, del contesto in cui si opera, è un grande vantaggio. Non solo per chi esercita la funzione, ma anche per la comunità che riceve le soluzioni e l’impegno politico. È fondamentale capire a fondo di cosa si sta parlando, per affrontare le sfide in modo consapevole ed efficace.


In sintesi, direi che sono riuscito a coniugare due aspetti importanti della mia vita, e questo è stato davvero vantaggioso sia per me che per la missione che ho davanti. Quindi diciamo una coniugazione fortunata. 


 


Invece qual è stato il percorso che l'ha portata a diventare Sindaco?


Lunghissimo. È stato un percorso molto lungo, che nasce esclusivamente dalla passione per il mio paese. Non ho mai seguito un percorso politico mirato a una carriera, se vogliamo definirla così. Il mio impegno è sempre stato mosso dal desiderio di contribuire al benessere della mia comunità.


Ho cominciato da giovanissimo nel mondo del volontariato verso la metà degli anni '70. Ma con il tempo mi sono reso conto che, seppur fondamentale, l’attività di sensibilizzazione non era sufficiente per apportare cambiamenti concreti. Il volontariato è prezioso, aiuta a risolvere tanti problemi, ma spesso il suo ruolo principale è quello di sensibilizzare. Ho capito che per fare davvero la differenza, era necessario essere dentro le istituzioni e determinare le scelte. Questo è stato il motivo che, all'inizio degli anni '80, mi ha spinto a scendere in politica.


 


In che cosa è diverso il suo paese dagli altri paesi e in che cosa lo accomuna?


Un elemento che definisco davvero raro in Italia è il nostro panorama. È un unicum, molto particolare, caratterizzato da questo insediamento abitativo incuneato su questa montagna. La forma stessa del paesaggio è unica, con una disposizione che ricorda una piramide o un ventaglio, come vogliamo definirla. Le singole abitazioni sono incastonate direttamente sulla montagna, in un perfetto equilibrio con il territorio. In cima a questo insediamento, c'è il castello e poi questa cascata di abitazioni che nell'insieme costituiscono un panorama davvero unico, che spicca nella zona come uno dei più singolari e affascinanti d'Italia.


Un elemento che accomuna Sant'Agata agli altri comuni dei Monti Dauni, è la caratteristica di essere adagiati in altura, molte caratteristiche geomorfologiche, urbanistiche e tipologiche. Ma ciò che li unisce ancor di più è la dimensione del paesaggio, l'essenza della ruralità, e la qualità della vita. Quindi punti di forza sono tanti che non ha solo Sant'Agata, poi magari dei vari comuni c'è chi come dire promuove maggiormente una tematica anziché un'altra, noi ci diamo da fare su tante cose ovviamente partendo dal consolidamento della nostra economia, che principalmente è un'economia agricola, al miglioramento della qualità della vita, alla promozione del turismo. Questi aspetti costituiscono oggi, una serie di punti di forza che occorrono principalmente per contrastare un altro punto in comune, ovvero il fenomeno dell'abbandono che purtroppo è un processo costante nel tempo. Nonostante tutto, stiamo combattendo questo fenomeno con determinazione ed efficacia. Indubbiamente lo spopolamento si sarebbe potuto contrastare meglio in anni addietro che sono stati perduti per via di scetticismi e campanilismi. Non si è avuta la lungimiranza di capire che comunque bisognava fare rete e l'unica soluzione è quella lì. La formula principale, per me, è unire i comuni in contiguità, che insieme sono 10.000 - 15.000 abitanti, potrebbero lanciare la sfida e giocarsi parecchie carte, da quella dei servizi in comune a quella della promozione del territorio. Quando vai a proporre la programmazione ai vertici regionali o statali, lo fai a nome di 10.000 abitanti, un peso specifico diverso rispetto ai piccoli comuni che ne hanno solo 2.000. Però, per fare tutto ciò, bisogna avere a cuore il proprio comune e il proprio territorio. Deve esserci un vero interesse. Il tutto non può essere ridotto alla semplice ricerca di essere rieletto. Devi garantire il futuro. Per programmare il futuro, però, gli effetti non sono immediati: li vedrai nel tempo, ma sono proprio quelli che ti salvano. Quindi la formula è avere una buona visione della programmazione per il futuro. Perché il futuro interessa chi veramente ci salverà queste comunità, cioè le nuove generazioni. Se non riusciamo ad agganciarle, il destino è segnato. La battaglia, in questi luoghi, è davvero una sfida reale. In altre città te ne accorgi, sì, ma limitatamente.


La soluzione è fare rete e specializzarsi ognuno nella propria caratteristica ed offrire però un pacchetto, un insieme appunto poliedrico diversificato, ma tutti insieme. Ovviamente nulla è perduto nel senso che la battaglia continua e deve continuare innanzitutto con la valorizzazione delle risorse del potenziale locale. Personalmente ho voglia di fare e vado avanti come un treno. Ci stiamo difendendo alla grande in termini di contrasto allo spopolamento e sono i numeri a parlare. Non possiamo perdere tempo, non possiamo perdere neanche un giorno. Se lavoriamo a qualcosa oggi, arriva fra un mese, ma se indugiamo, arriva fra un anno. È tutto un meccanismo che poi si sballa nel tempo. Se vuoi raggiungere gli obiettivi ti devi dare da fare tutti i giorni, perché scontiamo in Italia una burocrazia che fa paura, con lungaggini pazzesche, ma veramente pazzesche. Così raggiungi la metà degli obiettivi, non tutti! Chi raccoglie questa sfida, questa mission, è in dovere di combattere sempre, tutti i giorni. Devo dire che in tre anni abbiamo ottenuto ottimi risultati, anche per quanto riguarda la qualità della vita. Perché è vero, risolvere il problema occupazionale è un passo importante, ma poi emergono tante altre esigenze, sia per il singolo che per le famiglie.


C'è esigenza di fruire di tutta una serie di servizi. Addirittura, con la mia Amministrazione, siamo arrivati a confermare il sistema di trasporto pubblico urbano, c'è la circolare a Sant'Agata. Chi ha la circolare? Nessuno. Solo 25 centesimi. Sapessi quanto è bello vedere all’una e mezza, alle due, all'uscita da scuola, questa circolare che porta a casa tutti gli studenti. Scene come queste le vedi normalmente in città.


Ad esempio, abbiamo lanciato una grossa sfida che è quella dell'apertura di un'Azienda Agricola Comunale, c'è un fascicolo aziendale di circa 600 ettari, partiremo di là con tutta un'altra serie di iniziative e punterò a creare un determinato numero di posti di lavoro sfruttando proprio le caratteristiche del luogo.


Noi abbiamo un Palazzetto dello Sport veramente polifunzionale. C'è una Palestra di Comunità, l'abbiamo aperta due anni fa, c'è un numero di iscrizione altissimo. È diventato il primo centro di aggregazione di Sant'Agata. Nella prossima primavera inauguriamo la Piscina. E quindi anche lì ci siamo. E siamo partiti con i lavori di rifacimento del Campo di Calcio, un sintetico formidabile. Stanno lavorando, è una bellezza!


La qualità della vita è importante, i servizi sono importanti.


Abbiamo fatto proprio la cittadella e poi c'è il Campo di Calcetto. Ma stiamo già pensando l'anno prossimo di insediare due campi di padel. Vabbè, però dobbiamo finire prima tutto il resto.


Abbiamo lanciato la Corriera della Domenica e Sant'Agata di Notte, sta andando benissimo. Un autobus che parte da Foggia diretto qui a Sant’Agata. Un servizio gratuito per chiunque volesse trascorrere una giornata fuori porta.


C’è il cinema e il teatro, facciamo spettacoli, mostre, presentazioni, eventi culturali. C'è la cultura, in questi luoghi bisogna approfondire cultura. Per quanto riguarda i libri, il cinema, il teatro, incontri. Qui c'è un enorme potenziale per incrementare il turismo musicale, teatrale e il cine-turismo. L'abbiamo dimostrato concretamente: abbiamo organizzato il Filmfest, abbiamo realizzato il film con Pio e Amedeo. Solo loro hanno portato 100 unità lavorative a Sant'Agata di Puglia per 5 settimane. Inoltre, altre 40 persone sono state assunte sul posto. Non immagini nemmeno l'impatto che ha avuto. Quindi, voglio dire, questi movimenti generano un ritorno incredibile. Però ci vogliono le politiche giuste e che per alcune scelte, nel territorio, ci si deve mettere assieme.


Lanceremo anche le settimane e le domeniche dedicate alla Salute, con l'obiettivo di mettere la prevenzione al primo posto. È fondamentale mantenere una dinamica attiva, coinvolgente e che stimoli l'interesse. È importante offrire proposte che vadano oltre l’aspetto ludico. Naturalmente, oltre all’aspetto sportivo, bisogna considerare anche tutto il resto. La qualità della vita, infatti, è essenziale. Pensa, tanti comuni ormai non hanno più né banche né stazioni di benzina, e questo rende tutto più difficile. Un buon pacchetto di servizi, invece, rende la permanenza più semplice e aiuta a combattere lo spopolamento. Poi Sant'Agata, che urbanisticamente è un paese bellissimo da vivere, ma difficilissimo da abitare. Ecco perché qui, è necessario migliorare la qualità della vita e offrire ancora più servizi.


Noi non abbiamo traffico, e questo è un grande vantaggio: l'assenza di smog e inquinamento rende l'ambiente più sano. Non è un caso che qui i Centenari abbondano. Sant'Agata è il paese dei Centenari. Proprio pochi giorni fa abbiamo festeggiato un’altra centenaria e un’altra ha appena raggiunto i 103. E poi ci sono tanti novantenni pronti a tagliare il traguardo. Tutto questo è un chiaro segno di un ambiente sano e ben vissuto. Siamo arrivati addirittura sull’Ansa Nazionale, mi hanno fatto un'intervista. Mi ha scritto una giornalista di Mediaset, della redazione del programma ‘Pomeriggio 5’. Ho rilasciato un’intervista anche a un giornalista del Corriere della Sera. Sant'Agata si difende da sola quando si parla di traffico. Qui non c’è nemmeno il posto per passare con le auto, non si può transitare facilmente. E’ chiaro, ci sono poi i cosiddetti rovesci della medaglia.


 


Che cos'è la cosa più bella di Sant'Agata?


Diciamo che Sant'Agata si fa apprezzare innanzitutto per il suo contesto paesaggistico, indubbiamente la dimensione, i suoi habitat naturalistici costituiscono davvero dei punti di pregio.  Questo non solo garantisce una qualità della vita eccellente per chi ci vive, costituisce un'ottima offerta attrattiva anche da un punto di vista turistico o di villeggiatura. È proprio questo insieme di elementi a renderla speciale. Naturalmente, il paese è ricco di monumenti e opere d'arte che lo arricchiscono, un vero scrigno di beni culturali. Però, credo che ciò che distingue davvero Sant'Agata sia il suo contesto complessivo.


Potrei dirti il Castello con i suoi 65 ambienti, e la sua posizione strategica, che è unica nella zona ed è un bene culturale di grande valore, non solo per il paese che lo ospita. Ma, in definitiva, la cosa più bella, ciò che rende Sant'Agata davvero unica è proprio l'armonia di tutto il suo contesto.


 


Ringraziamo il Sindaco di Sant’Agata di Puglia, Pietro Bove, per la sua disponibilità e per il tempo che ci ha dedicato. Lo salutiamo con rinnovata stima e affetto, augurandogli un buon lavoro.