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Elce Magazine

L’ ORATORIO “SAN DOMENICO SAVIO”: nuova vita a un posto del cuore

2025-04-21 06:45

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Borghi,

L’ ORATORIO “SAN DOMENICO SAVIO”: nuova vita a un posto del cuore

Prof.ssa Filomena Lavanga




Quando si parla di Oratorio si pensa immediatamente al luogo che lo ospita e cioè la “Casa Canonica”.



E’ davvero un posto del cuore?



Chi di noi non l’ha frequentata, da bambino, per il catechismo o per una partitella a pallone nel campetto (rimane, in effetti, uno dei pochi spazi in paese dove i ragazzi possono ancora giocare!).



Nel tempo, ha sicuramente rappresentato un luogo di aggregazione e non è una cosa di poco conto, perché l’identità di un popolo si costruisce anche attraverso i luoghi e le relazioni che si stabiliscono al loro interno tra le persone e, a questo proposito, come si fa a non citare Don Faustino Marseglia, parroco che ha dato vigore ad un nuovo modo di fare socialità, integrando le attività previste dal programma nazionale dell’Azione Cattolica, con manifestazioni teatrali, campi estivi per bambini e ragazzi e ha dato impulso alla rinascita del gruppo musicale folk che poi è diventato ORAFOLK nel 2011.



Ma torniamo all’Oratorio, che nasce ufficialmente nel 2008 grazie all'impegno costante dei suoi fondatori, tra cui Maria Pacella, che rappresenta ancora oggi l'anima di questa realtà. Dopo molti anni, nel 2022, diventa un APS, ovvero un’Associazione di Promozione Sociale che svolge attività di interesse generale a beneficio dei propri iscritti o di terzi avvalendosi prevalentemente del volontariato dei propri associati. E proprio in questa nuova forma, e grazie ad una persona che non si risparmia nel mettere a disposizione le sue competenze e la sua capacita di coinvolgere, ovvero Benito Nigro, che ha potuto partecipare al Bando “Puglia Capitale Sociale. 3.0” riservato agli Enti del Terzo Settore, riuscendo ad ottenere un finanziamento di circa 40.000 euro per il Progetto “Deliceto: cultura e accoglienza”, seguito dalla Dott.ssa Anna Chinni, in collaborazione con la Dott.ssa Antonella Capano.



Il Progetto si è sviluppato e si svilupperà ancora per qualche mese in una serie di laboratori, della durata di 30 ore ognuno, tenuti da esperti locali, giovani di Deliceto che hanno potuto mettere a disposizione le competenze acquisite nei loro percorsi di studio. Le tematiche affrontate nei laboratori sono state le più disparate e dedicate a varie fasce d’età; per esempio, volutamente, si è pensato di offrire degli strumenti e delle competenze base di informatica a persone di età adulta che hanno poca dimestichezza con le piattaforme on line, come il sistema di “home banking”. Per bambini e ragazzi sono stati organizzati corsi di avviamento alla lingua inglese, all’informatica, laboratori di pittura. A questo proposito, voglio sottolineare l’entusiasmo di coloro che hanno messo alla prova le loro capacità creative, producendo piccole “opere d’arte” che sono state esposte nel salone della Canonica in occasione della festa dedicata proprio al Progetto di cui stiamo parlando.



Il Progetto ha posto grande attenzione anche al benessere psicofisico, offrendo un corso di psicologia che ha trattato temi di grande interesse e utilità pratica. Sono stati esplorati argomenti fondamentali come le strategie di comunicazione per migliorare i rapporti interpersonali, la gestione dell’ansia, con strumenti concreti per affrontarla, tecniche di rilassamento applicabili nella vita quotidiana per favorire l’equilibrio, l’empatia, un pilastro per costruire connessioni autentiche e significative, e il tema del 'conosci te stesso', che invita a una profonda riflessione su sé stessi per favorire una crescita personale consapevole. Un percorso completo, pensato per supportare la crescita personale e il benessere di tutti i partecipanti.



Ancora, si è dato spazio ai ragazzi un po' più grandi che hanno terminato il secondo ciclo di istruzione e cominciano ad affacciarsi al mondo del lavoro con un corso sull’Imprenditoria Giovanile. In tale direzione, si pone anche il corso sulla valorizzazione del Patrimonio Culturale, Ambientale e Immateriale perché sappiamo quanto sia importante per un territorio come il nostro, geograficamente posizionato in un’area interna e soggetto inesorabilmente ad un calo demografico molto consistente, puntare su questo ambito per creare anche occasioni di lavoro e dare la possibilità ai nostri giovani di tornare a casa dopo l’Università e “spendere” le loro competenze qui.



 E proprio in tema di cultura e tradizione, ampio spazio è stato dato all’avviamento alla recitazione (con un corso di dizione), al canto e al ballo popolare.



Tutto il progetto è stato presentato alla Convention Regionale degli Enti del Terzo Settore, tenutosi a Bari il 9 Gennaio, dove i referenti regionali si sono complimentati per il modo in cui le risorse ottenute sono state impiegate, tenendo conto di esigenze diverse, a seconda dell’età, della varietà dei temi che sono stati presi in considerazione, dell’obiettivo della socialità pienamente raggiunto, dell’utilizzo di risorse professionali ed economiche locali.






Ma l’oratorio non è solo quanto descritto a proposito del Progetto finanziato della Regione: è anche un luogo che quasi ogni giorno è a disposizione di bambini e ragazzi, a cui viene offerta una preziosa occasione di socialità che li allontana dall’uso eccessivo di tecnologie, videogiochi e li fa stare insieme attraverso attività creative e di manipolazione, giochi di squadra, tornei di calcetto, ecc.



Nei vari momenti dell’anno, non mancano feste che riempiono il salone della Canonica di colori, voci e giochi: pensiamo alla Festa di Natale, in cui i bambini si sono esibiti in un canto corale nella sala addobbata con decori realizzati da loro; la Festa della Pentolaccia, appuntamento simbolo in cui i bambini si sono divertiti a colpire la pignatta di caramelle e, ancora, la preparazione e la partecipazione dei bambini e ragazzi ai Falò di San Mattia, appuntamento storico della nostra tradizione, che è stato arricchito da tanti simboli di solidarietà e pace e, anche, da due bellissime performance musicali dei piccoli che si sono approcciati alla musica popolare con molto entusiasmo e impegno.



Gli obiettivi e i traguardi da raggiungere sono ancora tanti, ma la volontà di offrire a bambini e ragazzi un luogo in cui incontrarsi e stare insieme in maniera sana è lo scopo che anima i volontari che offrono il loro tempo e che vengono costantemente sostenuti, nelle loro proposte, da Padre Vincenzo e Padre Infant.



Insomma, l’oratorio “vive” e vuole essere ancora il posto del cuore per i nostri bambini e ragazzi, offrendogli l’occasione di capire che “stare insieme è bello”, ma farlo nel modo giusto non ha prezzo!



Le associazioni sono il cuore pulsante di un paese, soprattutto in realtà piccole come la nostra. Ognuna di esse, in forme e modi diversi, non può fare altro che arricchire il tessuto sociale, senza lasciare nessuno indietro. Per cui, avanti così!