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Elce Magazine

STORIE DI SUCCESSO

2025-05-06 11:22

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Attualità,

Terra di tradizioni, bellezze naturali e spirito intraprendente: questo sono i Monti Dauni. Troppo spesso però i nostri giovani guardano altrove per c

Terra di tradizioni, bellezze naturali e spirito intraprendente: questo sono i Monti Dauni. Troppo spesso però i nostri giovani guardano altrove per costruire il loro futuro, lasciando che il potenziale di questo territorio rimanga sepolto. Con questo nuovo format "Storie di Successo" vogliamo raccontare le vicende di imprenditori che, con visione e coraggio, hanno saputo trasformare le sfide in opportunità, creando imprese fiorenti e radicate nel territorio dauno. Attraverso la loro esperienza, vogliamo ispirare i giovani, dimostrando che è possibile costruire un futuro di successo anche qui, tra le nostre colline e i nostri borghi, un incentivo a credere nelle proprie capacità e a mettersi in gioco. 

Oggi abbiamo il piacere di intervistare Leone Mastrogiacomo, proprietario e birraio della Leone Beer Company, un’azienda che ha fatto dell’arte brassicola il mezzo per dare valore ai prodotti dell’agricoltura locale.

 

Ciao Leo parlaci un po' di te, della tua azienda e di cosa ti occupi.

“Ciao a tutti. Siamo una piccola azienda, ci troviamo ad Ascoli Satriano e produciamo birre artigianali principalmente ad espressione del territorio.”

 

Il tuo prodotto sappiamo nasce da un'esperienza fatta all' estero. Come e perché nasce l'idea di aprire questa azienda?

“In realtà il progetto nasce in Italia. Purtroppo, o per fortuna, in Italia il mondo della birra artigianale è abbastanza sconosciuto, dieci anni fa ancora più di oggi. Quindi sono andato all’estero con l’idea di fare quanta più esperienza possibile, di cercare di imparare quanto più possibile dalle realtà del Nord Europa e dell’America, dove il mondo della birra artigianale è molto molto più avanti. Basti pensare che ci sono birrifici che esistono da 4 o 5 generazioni mentre in Italia uno dei più “anziani” esiste soltanto da circa mezzo secolo. Abbiamo tanto, tantissimo da imparare però anche noi con le nostre esperienze e con la nostra materia prima, che è fondamentale, in Italia abbiamo dato il nostro contributo. L’idea del progetto è nata perciò in Italia, si è poi costruita strada facendo nelle esperienze fatte in giro per il mondo.”

 

Hai perciò imparato e portato a casa?

“Sto ancora imparando. Il mondo della birra artigianale è molto ma molto vasto. Come dicevo prima, c'è chi lo fa da tante generazioni e non si ferma, quindi non mi permetto di avere la presunzione di ritenermi arrivato.”

 

Perché hai deciso di tornare e realizzare il tuo progetto qui piuttosto che farlo in un posto dove sarebbe stato più facile?

“Innanzitutto perché sono Italiano. All’inizio è difficilissimo partire, affrontare tutto da zero e non avere nemmeno la famiglia vicino. Poi nasce il secondo problema, quando ti sei ambientato, è molto difficile tornare. Solo che il mio obiettivo principale era quello di imparare e poi tornare. Perché nei Monti Dauni? Perché in pochi sanno che uno degli ingredienti principali per creare la birra sono i cereali nello specifico, anche l’orzo, e la maggior parte dei cereali che si utilizzano per la produzione a livello nazionale sono prodotti qui in Puglia. Inoltre una malteria tra le più importanti d’Italia si trova a Lucera, un’azienda di persone molto giovani anche loro.” 

 

Una delle tue più grandi sfide da giovane imprenditore?

“Una cosa che condivido con tante altre piccole ditte o artigiani è che purtroppo in Italia, forse in modo più accentuato al sud, è il problema della burocrazia. Basti pensare che l’azienda sulle carte è nata nel 2019 ma noi soltanto a luglio 2020 abbiamo prodotto la prima birra. Nello specifico questo periodo riguarda le tempistiche per ottenere i permessi per gli alcolici ma, in generale, noi piccole ditte ci troviamo a dover combattere con una burocrazia molto ma molto lenta; questo ci penalizza molto perché comunque dietro ci sono degli investimenti e poter recuperare anche solo un giorno in più per dedicarlo a lavorare e ad impegnarsi sulla produzione, sarebbe fondamentale. Con il tempo ho scoperto che per aprire una ditta non bisogna concentrarsi solo sul prodotto ma forse il 50% del lavoro è tutta la fase burocratica di preparazione.” 

 

Ci puoi spiegare un po' il processo produttivo per una birra di qualità? 

“Allora, più che processo produttivo, per la mia esperienza e per gli studi che ho fatto, credo che la cosa fondamentale, quando si lavora con un prodotto alcolico, con il procedimento di fermentazione, è avere un ambiente molto pulito, super sanificato. È fondamentale. Poi l’esperienza mi dice che utilizzare delle materie prime di alta qualità è altrettanto essenziale. Diciamo che nel mondo della birra artigianale la cosa che non può mancare è proprio l'esperienza, più la si pratica più si migliora.”

 

Quanti stili di birra sono prodotti dalla Leone Beer Company?

“Produciamo cinque diverse tipologie di birra, qualcosa più classico e qualcosa di più particolare. In alcune utilizziamo il miele, in altre la mela cotogna, cercando di valorizzare il territorio sempre con un occhio di riguardo per i prodotti locali. Tutte le tipologie le abbiamo in diversi formati, in bottiglia e anche alla spina.”

 

Questi prodotti a chi sono maggiormente venduti e dove è possibile acquistarli?

“Ci rivolgiamo principalmente a pizzerie, ristoranti e pub. Come mercato lavoriamo molto su Puglia e Campania però abbiamo anche un po' di clienti sia a livello nazionale che qualcosina in Europa. Nel 2024 siamo arrivati anche in Giappone. Abbiamo poi apportato un beneficio al territorio perché abbiamo ricevuto dei visitatori dall’estero che hanno potuto apprezzare le bellezze di Ascoli Satriano.”

 

E se potessi tornare indietro, riapriresti la tua azienda nei Monti Dauni o lo faresti altrove?

“Credo proprio che ritornerei qui, anche perché ad oggi mi sono legato anche io personalmente al territorio. Inizialmente, come tutte le cose, sembra una sfida e continua ad esserlo. Un conto è doversi confrontare con i cittadini di una grande città e un conto invece è farlo in un piccolo comune di pochissime migliaia di persone, proporre un prodotto come la birra artigianale che fino a pochi anni fa era quasi totalmente sconosciuta all' 80/90% di loro, soprattutto perché molti pensavano che la produzione seguisse un processo chimico. La birra è uno dei prodotti più naturali e probabilmente è nata anche prima del vino, quindi è una bevanda antichissima, e noi che facciamo questo lavoro dobbiamo educare ed insegnare che tipologia di prodotto è la birra.” 

E i progetti futuri della Leone Beer Company, come ampliare ulteriormente il mercato internazionale?

“In realtà nel tempo più che ampliare il mercato internazionale, ci stiamo concentrando proprio sul mercato locale. Da qualche mese infatti abbiamo deciso di costruire un birrificio su ruote, in modo da toccare con mano il prodotto, quindi andremo in giro per eventi, fiere, presentando il nostro prodotto.”

 

Per tutte quelle giovani menti che pensano di restare qui e sperano di crearsi un futuro lavorativo, tu, da giovane imprenditore, che consiglio daresti? 

“Non sono bravissimo con i consigli, ma mi sento di raccontare la mia esperienza, qualcuno prima di me lo ha fatto con me e mi è servito tantissimo. Come dicevo prima, quando si parte e si lascia il posto in cui si è cresciuti, tutto diventa grande e difficile; dopo, certe cose le vedi più chiare, migliorano ma soprattutto cambi tu come persona, cambia il tuo modo di vedere le cose e acquisisci tantissima conoscenza. Secondo me è importantissimo, in giovane età, partire e viaggiare tantissimo, crearsi delle esperienze. A quel punto, quando pensi di esserti creato il tuo ambiente, è fondamentale tornare dove sei cresciuto perché il tuo modo di vedere le cose è cambiato, il tuo bagaglio di conoscenza, se non torni, sarà fine a sé stessa mentre nel tuo luogo di origine, anche solo nel tuo piccolo, apporta un valore aggiunto. È come ampliare le menti di quelle persone che non hanno avuto la tua stessa fortuna di partire, è in quello la vera vittoria. “

La nostra chiacchierata con Leo si è conclusa con un ottimo bicchiere di birra, davvero squisita!

Se volete scoprire altre storie appassionanti, conoscere persone interessanti e magari trovare l’ispirazione per una vostra avventura, seguiteci sui social, dove trovate anche il podcast dell’intervista integrale. 

Il futuro dei Monti Dauni è nelle mani di chi ci crede davvero, ci vediamo alla prossima puntata di “Storie di Successo”.

 

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