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Elce Magazine

LA SOGLIA

2025-11-30 19:19

Viola Nigro

Attualità,

LA SOGLIA

di Viola Nigro Una porta socchiusa, una finestra aperta, un passo sospeso.

 

 

 

…è uno spazio liminale, un confine che non separa, ma collega.

 

 

 

di Viola Nigro

 

La soglia è uno spazio liminale, un confine che non separa, ma collega.
È il punto in cui si passa da un luogo all’altro, da uno stato all’altro, da un tempo all’altro.
Non è né dentro né fuori: è il momento del passaggio.

 

Novembre, per me, rappresenta proprio questo: la soglia.
È il mese dell’attesa, della scelta, della consapevolezza.
Una porta socchiusa, una finestra aperta, un passo sospeso.
Può racchiudere tutto questo: il dolce che ricorda, la ferita che parla, il racconto che continua.

 

Nel numero di novembre c’è tutto questo:

  • La soglia tra vita e morte, dove il ricordo si fa gesto e il lutto si trasforma in cura.
  • La soglia tra silenzio e parola, dove la denuncia rompe l’invisibilità e la voce delle donne si fa presenza.
  • La soglia tra passato e futuro.

 

Tra quest’ultima, c’è anche Un anno di Elce Magazine: seme di ciò che verrà, memoria che genera visione… la cura editoriale come gesto civile.

Un anno fa ho iniziato a guidare Elce Magazine.
Non con clamore, ma con la discrezione di chi sa che le parole, prima di essere pubblicate, vanno ascoltate.

 

È stato un anno di cura, scelte e piccoli rischi.
Un anno in cui ho cercato di tenere insieme la bellezza e la verità, la voce del territorio e la profondità del pensiero.
Abbiamo raccontato storie, attraversato temi delicati con rispetto e lucidità, dato spazio a chi non lo aveva e silenzio a ciò che non meritava rumore.

 

Abbiamo provato a fare giornalismo come si fa comunità: con attenzione, responsabilità e amore.
Guidare Elce Magazine non è stato solo un ruolo editoriale, ma un esercizio di visione: la dimostrazione che anche nei piccoli paesi, anche ai margini, si può fare cultura.

 

Che la parola pubblica può essere gentile, ma non per questo meno incisiva.
Che ogni storia - dal borgo più silenzioso alla manifestazione più vivace - ha un’anima da custodire e condividere.

 

Elce Magazine è diventato, giorno dopo giorno, un laboratorio di idee e una piccola comunità di voci che crede ancora nella forza della parola scritta e nell’importanza di guardarsi intorno con curiosità e rispetto.

 

Ringrazio chi ha scritto, chi ha letto, chi ha corretto, chi ha discusso.
Ringrazio chi ha creduto che un magazine locale potesse essere anche un laboratorio di pensiero.
E ringrazio me stessa, per aver avuto il coraggio di farlo con autenticità.

 

Un anno è poco, forse, per impostare una visione o lasciare un’impronta.
Ma per me è già molto.
Molto in relazione all’impegno, alle forze, al lavoro che ci ho messo, ai dubbi e alla passione che mi hanno accompagnata.

 

Continuiamo a scrivere, pensare, costruire.
Con Elce Magazine, con voi, con la voce che ci tiene vivi.